La calamita de’ cuori, Venezia, Fenzo, 1753

Vignetta Frontespizio
 ATTO TERZO
 
 SCENA PRIMA
 
 Cortile.
 
 ALBINA e BELINDA
 
 Belinda
 V’assicuro che ho detto
 quanto dir si potea. L’ho strappazzata,
 l’ho fatta vergognar; mi son sfogata.
 Albina
990E dice d’esser dama?
 Belinda
                                          Dir potrebbe
 d’esser anco regina
 ma credo che non sia né men pedina.
 Albina
 Eppur ciascun persiste
 a volerla, ad amarla.
 Belinda
995E dicono di noi
 che ci attacchiamo al peggio.
 Lo fan gl’uomini ancor per quel che veggio.
 
 SCENA II
 
 SARACCA e dette
 
 Saracca
 Alla piazza, alla piazza, allo steccato.
 Belinda
 Oh pazzo spiritato!
 Saracca
1000Oggi a vostro dispetto,
 Bellarosa trionfa.
 Belinda
                                  Ed il trionfo
 maggior, che a Bellarosa è riservato,
 è Saracca veder tristo e burlato.
 Saracca
 Questa è tutta invidiaccia.
 Albina
1005Oh via, buon pro vi faccia.
 Dite, nello steccato,
 che avete voi di bello preparato?
 Saracca
 La giostra s’ha da far. Chi è valoroso
 al cimento verrà. Per dar piacere
1010all’idol mio diletto,
 dar in premio prometto
 al guerrier valoroso,
 che l’impresa farà più bella e buona,
 cento scudi, un cavallo e una corona.
1015(Ma già il più valoroso sarò io
 e l’onor ed il premio sarà mio). (Da sé)
 
    Vada, vada il trombettiere
 a suonar per la città.
 Ogni bravo cavaliere
1020stimolar si sentirà.
 
    Presto, presto il tamburino
 della pugna tocchi il segno.
 Chi di gloria, chi di sdegno
 un tal suono accenderà. (Parte)
 
 SCENA III
 
 ALBINA e BELINDA
 
 Belinda
1025Avrei piacere che nello steccato
 rimanesse Saracca almen stroppiato.
 Albina
 E noi vogliam intervenir coll’altre?
 Belinda
 Certamente che sì. Dobbiam noi pure
 mostrar indiferenza,
1030finger di non pensarvi e aver pazienza.
 Albina
 Chi sa mai se Armidoro
 sarà alla giostra armato?
 Belinda
 Anch’egli è innamorato
 di quella ch’ha le trentatré bellezze.
1035Vorrà farle veder le sue prodeze.
 Albina
 Alfin costei dovrebbe
 o per questo o per quel determinarsi,
 liberar tutti gl’altri e maritarsi.
 Belinda
 Dubito ch’a ciò far vi sia l’intoppo,
1040perché la libertà le piace troppo.
 Albina
 Basta, per poco ancora
 vuo’ aspettar che ritorni
 Armidoro pentito al primo foco.
 E s’ei dura ostinato,
1045volgerò il core ad un amor più grato.
 
    Dolce rimedio al core,
 quando sospira invano,
 è con novello ardore
 l’antico discacciar.
 
1050   Sembra che sia tormento
 spegnere il primo foco;
 ma insolito contento
 le pene fa scordar.
 
 SCENA IV
 
 BELINDA, poi ARMIDORO
 
 Belinda
 Io più volte ho provato
1055il piacer di cambiar la fiamma in petto
 e l’occasion di riprovarlo aspetto.
 Armidoro
 Belinda, avete voi
 Bellarosa veduta?
 Belinda
 Oh, sì signore, è lì...
 Armidoro
                                       Dove!
 Belinda
                                                     Nol dico
1060per modestia e rispetto.
 Armidoro
 Dite se in questo loco sia venuta.
 Belinda
 Signorsì, ma è di già ben proveduta.
 Armidoro
 Non capisco.
 Belinda
                          Meschino,
 siete pur semplicino.
1065Per una moglie scaltra
 sareste buono e bello,
 s’altro non vi mancasse che il cervello.
 
    Noialtre femine,
 che siamo dritte,
1070vogliamo gl’uomini
 un poco storti.
 Per le consorti
 non sono buoni
 quei dottoroni
1075che fan zurlar. (Parte)
 
 SCENA V
 
 ARMIDORO, poi BELLAROSA e PIGNONE
 
 Armidoro
 Lo conosco, lo so;
 valor non ho che vaglia
 le donne ad eguagliar di questa taglia.
 Bellarosa
 Bravo, me ne consolo. (A Pignone)
 Pignone
1080Voglio mostrar anch’io la mia bravura,
 benché un poco in età, non ho paura.
 Armidoro
 Bella, io vado al cimento.
 E a voi consacro i colpi,
 a voi che di quest’alma il nume siete,
1085a voi che del mio cor l’arbitrio avete.
 Bellarosa
 Vivano i valorosi,
 tornerete gloriosi;
 ed io m’impegno al più valente e prode
 ricco premio donar d’applausi e lode.
 Armidoro
1090Ma la destra?
 Pignone
                            Ma il core?
 Armidoro
                                                   Il fortunato
 quale sarà di noi?
 Bellarosa
 Di questa cosa parleremo poi.
 Armidoro
 Vado dunque al cimento,
 tutt’amor, tutto foco,
1095e il vostro nome in mio soccorso invoco.
 
    Begl’astri lucenti
 dell’idolo amato,
 ferito, piagato
 m’avete nel sen.
 
1100   Deh grati alla fede,
 pietosi al tormento,
 in mezzo al cimento
 scortatemi almen.
 
 SCENA VI
 
 BELLAROSA e PIGNONE
 
 Bellarosa
 E voi signor Pignone
1105vi porrete cogl’altri al paragone?
 Pignone
 Perché no? Non sapete
 che in premio al vincitor oggi si dona
 cento scudi, un cavallo e una corona?
 Bellarosa
 Dunque per l’interesse
1110andrete a cimentarvi?
 Pignone
 Io voglio confidarvi
 che per vincer coteste bagatelle
 un po’ mi lascierei romper la pelle.
 Bellarosa
 Potrebbe darsi ancora
1115vi cavassero un occhio.
 Pignone
                                            Non lo credo;
 ma quando il mio destino
 l’avesse scritto nelle carte sue,
 mi consolo che gl’occhi sono due.
 
    Questo è il duol ch’io sentirei
1120nell’aver un occhio solo,
 nello scrigno proverei
 dimezzato il mio piacere.
 
    Ma la vista d’ambidue
 forse in un saria raccolta,
1125godrei tutto in una volta
 quel che in due si suol goder.
 
 SCENA VII
 
 BELLAROSA, poi GIACINTO
 
 Bellarosa
 Oh questo è pazzo vero;
 quest’è perfetto avaro
 che per poco denaro,
1130cotanto l’interesse l’innamora,
 un occhio in pace perderebbe ancora.
 Costui non fa per me.
 Non abbado a Saracca
 ed Armidoro non mi piace un’acca.
1135Piuttosto, se volessi maritarmi,
 potrebbe accomodarmi
 Giacinto, perch’è semplice e amoroso,
 che lascia fare e che non è geloso.
 Eccolo in verità; l’ho nominato
1140e tosto egli è comparso. Ciò vuol dire
 che qualcosa fra noi dovrà seguire.
 Giacinto
 
    Alla pugna, alla pugna amorosa,
 se mi scorta la bella vezzosa,
 più timore nel core non ho.
 
 Bellarosa
1145Siete dunque disposto
 di pugnare anche voi?
 Giacinto
                                           Per infallibile
 sarò col braccio mio, sarò terribile.
 Bellarosa
 Pugnate per il premio
 dei scudi e del cavallo?
 Giacinto
1150Pugno per due bei labri di corallo.
 Bellarosa
 Siete amante?
 Giacinto
                              Dirò...
 Rispondere vorrei...
 Ma parlino in mia vece gl’occhi miei.
 Bellarosa
 Caro signor Giacinto,
1155quando si ha caldo il petto,
 conviene parlar schietto.
 Ditemi il vostro sentimento espresso
 e anch’io farò con voi poscia lo stesso.
 Giacinto
 Sì signora, sapiate...
1160che amor coi dardi suoi...
 Fatemi grazia di principiar voi.
 Bellarosa
 Lo farò, siate certo,
 che il vostro raro merto...
 di cui pari non v’è...
1165Compatite, signor, non tocca a me.
 Giacinto
 Bene. Darò principio.
 Dirò... che da quel giorno...
 Il vostro viso adorno...
 Ah seguitar non posso.
1170Mi vergogno davvero e vengo rosso.
 Bellarosa
 Dirò io qualche cosa.
 Certa fiamma amorosa
 il cor m’incenerì.
 Ho parlato signor; basta così.
 Giacinto
1175A dir seguiterò... che una tal fiamma...
 mantener non si puote...
 fra due cori distanti...
 Basta così. Non posso andar avanti.
 Bellarosa
 Ho inteso qualche cosa.
 Giacinto
1180Qualche cosa ho capito.
 Bellarosa
 Vorrei che il resto continuaste a dire.
 Giacinto
 Proverommi di farlo.
 Bellarosa
                                         Animo.
 Giacinto
                                                         Ardire.
 
    Ho nel core... un non so che...
 Vorrei dirlo... Ma non so...
1185Certo caldo... provo in me...
 Sospirare ognor mi fa.
 
 Bellarosa
 
    Mi distruggo... E so il perché...
 Vorrei dirlo... E non si può...
 Tanto amore... tanta fé...
1190delirare ognor mi fa.
 
 Giacinto
 
    Non arrivo...
 
 Bellarosa
 
                             Non intendo...
 
 a due
 
 Lo direi... Parlerei...
 Ma... Capite? Ah? Che dite?
 Sì, v’intendo. Sì, comprendo.
1195Da quel muto favellar...
 
 Giacinto
 
 Che voi siete...
 
 Bellarosa
 
                              Che volete...
 Ah non posso più parlar.
 
 Giacinto
 
    Su, coraggio.
 
 Bellarosa
 
                              Via il timore.
 
 Giacinto
 
 Voglio dir... che nel cor...
1200vien amor... traditor...
 Io m’imbroglio e dir nol so.
 
 Bellarosa
 
    Vuo’ spiegar... che nel sen...
 perché vien... quel velen...
 Mi confondo e dir nol so.
 
 Giacinto
 
1205   Come far a capir?
 
 Bellarosa
 
 Vuo’ provar di finir.
 Nel mio sen...
 
 Giacinto
 
                            Nel mio cor...
 
 Bellarosa
 
 Il velen...
 
 Giacinto
 
                    Dell’amor...
 
 Bellarosa
 
 Quando vien...
 
 Giacinto
 
                              Come par...
 
 a due
 
1210Sempre più... peggio va...
 Più non voglio favellar.
 
 Giacinto
 
    Mi guardate?
 
 Bellarosa
 
                               Sospirate?
 
 a due
 
 Ho capito che ferito
 è d’amore il vostro cor.
 
1215   Ardo anch’io idolo mio
 e per voi son tutto amor. (Partono)
 
 SCENA ULTIMA
 
 Steccato per la giostra con scalinate all’intorno per li spettatori.
 
 ALBINA, BELINDA, ARMIDORO, PIGNONE, SARACCA. Tutti ai loro posti. Aprendosi la scena si vede incaminata la giostra, nella quale hanno combattuto fra gli altri Armidoro e Pignone e sono rimasti perdenti. Saracca è vittorioso. Frattanto compariscono sulle scalinate BELLAROSA e GIACINTO
 
 Saracca
 Chi è che resister possa
 al valor del mio braccio?
 Alla mia forza, all’arte
1220resister non potria lo stesso Marte.
 Armidoro
 Delle perdite mie
 voi vi gloriate invano.
 Per sventura cadei, non per viltade,
 che a cimenti maggior mia destra è usa.
 Saracca
1225Di chi vinto riman solita scusa.
 Pignone
 Ah se fosse venuto
 a combatter con me vent’anni sono,
 io non sarei caduto.
 E mio saria dei cento scudi il dono.
 Saracca
1230Povero vecchio avaro,
 non gl’incresce la gloria ma il denaro.
 Altri vi son che in petto
 arda di gloria il bellico desio? (Scende dall’alto Giacinto)
 Giacinto
 Eccomi; ci son io.
 Saracca
1235Su, venite al cimento
 e i colpi miei provate.
 Giacinto
 Aiutami, Cupido.
 Bellarosa
                                   Olà, fermate.
 Altra giostra, altro premio
 amor destina a voi, caro Giacinto;
1240combatteste il mio cor, l’avete vinto.
 Ecco il premio che a voi
 concede amor pietoso.
 Io son vostra, Giacinto, e voi mio sposo.
 Giacinto
 Oh giostra fortunata!
1245Oh gloria inaspettata!
 Saracca
 Come! A me questo torto!
 Armidoro
 Così mi abbandonate?
 Pignone
 Mi lasciate così?
 Bellarosa
                                 Di quattro amanti
 essere non poss’io.
1250Adempio il dover mio,
 a Belinda lasciando il suo Saracca,
 ad Albina Armidoro
 e all’avaro Pignone il suo tesoro.
 Giacinto non ha impegni ed è amoroso;
1255non fo torto a nessun, se ’l fo mio sposo.
 Albina
 Or conosco e confesso
 che Bellarosa ha nobili pensieri.
 Belinda
 Ella è nata di dame e cavalieri.
 Giacinto
 Ecco, ecco, sì ecco,
1260ecco la sposa mia.
 Pignone
 Ma non si sa chi sia.
 Bellarosa
                                        Nacqui in Regusi,
 di nobile son figlia,
 partita per piacer dal suol natio...
 Giacinto
 Queste son cose ch’ho da saper io.
1265Bisogno ora non c’è
 ch’altri le sapia e le direte a me.
 Armidoro
 Misero, sventurato!
 Saracca
                                       Oh che veleno!
 Pignone
 Senza moglie, così spenderò meno.
 Bellarosa
 Su via, signori miei,
1270tornate al primo foco;
 più non sperate in me, che preso è il loco.
 Giacinto
 Ecco, ecco, sì ecco,
 ecco la sposa mia.
 Armidoro
 Deh Albina...
 Saracca
                           Deh Belinda...
 Albina
1275Son pronta a perdonarvi. (Ad Armidoro)
 Belinda
 Son pronta, se volete, anco a sposarvi. (A Saracca)
 Albina, Belinda, Armidoro, Saracca a quattro
 
    Torna amor nel nostro petto
 a destar quel primo affetto
 che per poco si ammorzò.
 
 Bellarosa, Giacinto a due
 
1280   E nei nostri amanti cori
 sian perpetui quegl’ardori
 che Cupido in noi destò.
 
 Pignone
 
    Non mi venga più il prurito
 di voler esser marito.
1285Mai più donne cercherò.
 
 tutti fuorché Bellarosa
 
    Una sposa sì compita,
 che dei cuori è calamita,
 tutti alfin rese contenti
 e sé stessa consolò.
 
 Bellarosa
 
1290   Goderò giorni felici,
 se mi siete tutti amici.
 
 tutti
 
 Viva amor e la sua face
 che la pace a noi recò.
 
 
 Fine del dramma